La Legge di Bilancio 2017 ha introdotto alcune modifiche migliorative riguardo al credito d’imposta per attività di ricerca e sviluppo che saranno valide per le spese effettuate dal 2017.

Intanto l’agevolazione è stata prorogata di un anno e resterà in vigore fino al 31/12/2020.

Inoltre il credito è attribuito nella misura del 50% per tutte le tipologie di spese ammissibili, anche quelle che finora erano agevolabili solo per il 25%.

Infine viene sancita l’ammissibilità delle spese relative a tutto il personale impiegato nell’attività di ricerca e sviluppo anche se non “altamente qualificato”.  

 

Per le spese effettuate nel periodo d’imposta 2016 valgono i precedenti criteri sotto riassunti.

 

Investimenti ammissibili

Sono ammissibili al credito d’imposta le seguenti attività di ricerca e sviluppo:

  1. lavori sperimentali o teorici svolti aventi quale principale finalità l’acquisizione di nuove conoscenze senza che siano previste applicazioni o utilizzazioni pratiche dirette;
  2. ricerca pianificata o indagini critiche miranti ad acquisire nuove conoscenze, da utilizzare per mettere a punto nuovi prodotti, processi o servizi o permettere un miglioramento dei prodotti, processi o servizi esistenti ovvero la creazione di componenti di sistemi complessi, necessaria per la ricerca industriale;
  3. acquisizione, combinazione, strutturazione e utilizzo delle conoscenze e capacità esistenti di natura scientifica, tecnologica e commerciale allo scopo di produrre piani, progetti o disegni per prodotti, processi o servizi nuovi, modificati o migliorati. Può trattarsi anche di altre attività destinate alla definizione di nuovi prodotti, processi e servizi; tali attività possono comprendere la realizzazione di prototipi utilizzabili per scopi commerciali e di progetti pilota destinati a esperimenti tecnologici e/o commerciali,
  4. produzione e collaudo di prodotti, processi e servizi, a condizione che non siano impiegati o trasformati in vista di applicazioni industriali o per finalità commerciali.

 

Spese agevolabili

  1. a) personale altamente qualificato impiegato nelle attività di ricerca e sviluppo, in possesso di un titolo di dottore di ricerca, ovvero iscritto ad un ciclo di dottorato presso una università italiana o estera, ovvero in possesso di laurea magistrale in discipline di ambito tecnico o scientifico
  2. b) quote di ammortamento delle spese di acquisizione o utilizzazione di strumenti e attrezzature di laboratorio, in relazione alla misura e al periodo di utilizzo per l’attività di ricerca e sviluppo e comunque con un costo unitario non inferiore a 2 mila euro al netto di IVA;
  3. c) spese relative a contratti di ricerca stipulati con università, enti di ricerca ed organismi equiparati, e con altre imprese comprese le start-up innovative;
  4. d) competenze tecniche e privative industriali (brevetti) relative a un’invenzione industriale, biotecnologica, a una topografia di prodotto a semiconduttori o a una nuova varietà vegetale anche acquisite da fonti esterne.

 

Fra le spese agevolabili sono ricomprese anche le spese sostenute per l’attività di certificazione contabile obbligatoria entro un limite massimo annuale di 5.000 euro.

 

Beneficio fiscale

Credito d’imposta nella misura del 25% delle spese sostenute in eccedenza rispetto alla media dei medesimi investimenti realizzati nei tre periodi d’imposta precedenti a quello in corso al 31 dicembre 2015.

Per le spese di personale qualificato e i contratti di ricerca il credito di imposta spetta nella misura del 50% anziché del 25%.

Il credito d’imposta è riconosciuto, fino ad un importo massimo annuale di euro 5 milioni per ciascun beneficiario, a condizione che siano sostenute spese per attività di ricerca e sviluppo almeno pari a euro 30 mila. Il credito d’imposta dovrà essere indicato nella relativa dichiarazione dei redditi, non concorre alla formazione del reddito, né della base imponibile dell’imposta regionale sulle attività produttive (IRAP); è utilizzabile esclusivamente in compensazione.

Credito d’imposta per attività di ricerca e sviluppo: novità per le spese sostenute nel 2017